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VERSO UNA ASSOCIAZIONE RINNOVATA

Oggi vorrei parlare di noi, di AIEA come nostra casa comune, e vi prego di scusarmi a priori se  a volte potrò essere un poco retorico. Partiamo da una premessa fondamentale, l’informatica evolve con una velocità impressionante e quello che appena 5 anni fa ci sembrava quasi un prodigio adesso è ormai routine. Basta pensare a cosa è disponibile oggi persino sul più economico degli smartphone.

Una tale velocità di cambiamento impone, oltre ad un costante adeguamento per non essere obsoleti in breve tempo, esigenze di sicurezza e di controllo delle informazioni che diventano sempre più complesse e più difficili da gestire. Questo vale per ogni tipo di azienda che abbia una significativa componente tecnologico/informatica o che gestisca comunque un set non irrilevante di informazioni per il suo funzionamento.

Come ho scritto a febbraio di quest’anno in un altro articolo (si veda sul sito istituzionale dell’AIEA: http://www.aiea.it/pubblicazioni/rivista/2015/l-imprenditore-consapevole), spesso e volentieri i titolari delle informazioni non sanno quanto queste valgono per loro stessi ne tanto meno per gli altri, concorrenti compresi.

Si può essere all’oscuro di possedere qualcosa di molto appetibile. Questo stato di fatto evidente conferma e rafforza la funzione e la missione di AIEA, quella di essere un riferimento autorevole per i professionisti del settore e per le aziende stesse.

Perché se ammettiamo che il professionista deve crescere con le esigenze delle aziende clienti deve avere anche punti fermi di aggiornamento e condivisione sicuri e sempre disponibili. Oltre agli standard quali ISO o ai framework come COBIT, il professionista deve anche poter contare su un riferimento ed un supporto locale valido fatto di colleghi ed esperti, quindi su una AIEA quale autorevole emanazione di ISACA.

In una parola la nostra associazione deve adeguarsi all’evoluzione in corso, a quella dell’ambiente, delle aziende e dei professionisti per continuare a fornire quell’essenziale contributo che è stata sempre capace di dare sino ad ora. E questo deve farlo con uno scope al 100%, avendo chiara l’idea che in un futuro sempre più integrato e globalizzato ciò che differenzierà in ambito informatico le aziende grandi o piccole non saranno gli obblighi o le necessità di sicurezza ma la misura in cui queste verranno messe in atto e certificate.

Aziende molto diverse per dimensione e settore avranno esigenze molto simili in ambito informatico ed il professionista dovrà sapersi muovere sapendo passare dalla multinazionale all’azienda di 10 persone. Ed ancora di più il professionista dovrà essere esperto e preparato, formato secondo standard accettati da tutti e garantito da un marchio di fabbrica riconosciuto quale appunto essere socio AIEA.

In questi anni l’associazione ha svolto bene il suo compito acquisendo autorevolezza e prestigio, adesso è forse il momento di fare un passo in più, un ulteriore salto di qualità. AIEA può rinnovarsi dotandosi di strumenti di conoscenza e formazione nuovi ed aggiornati, strutture societarie ed operative più agili in modo da poter essere ancora più efficace.

L’associazione dovrebbe in questo modo puntare a tutelare e garantire ai soci lo status di professionista di prestigio dotati dell’autorevole e riconosciuto marchio di qualità AIEA. Alla luce dei risultati dell’ultima assemblea dei soci, a mio avviso abbiamo l’occasione e le capacità per farlo ed è possibile ristrutturare in modo significativo e rilanciare AIEA agendo dall’interno con apposite iniziative dei Soci, concordate e opportunamente sostenute dal Consiglio Direttivo

Questo però implica anche che ogni socio possa e sappia dare un contributo personale recependo e collaborando alle iniziative del consiglio e, se possibile, essendo lui stesso propositivo verso strutture aperte alle novità ed alle idee magari anche un poco anticonvenzionali.

Un esempio di questa collaborazione lo abbiamo avuto con la creazione del nuovo sito istituzionale di cui dovremmo utenti affezionati. Da parte mia, andando all’atto pratico, dal mio punto di vista di socio e di partecipate alla evoluzione in corso porrei come primo obiettivo la revisione dello statuto e dell’organizzazione alla ricerca della migliore operatività possibile.

Porrei anche l’accento sul miglioramento della comunicazione interna cercando di incrementare il livello di trasparenza cosa che renderebbe i soci più sensibili e più partecipi della vita dell’associazione che deve essere sentita ancora di più come qualcosa di vivo e vicino su cui fare affidamento.

Infine lavorerei sulla comunicazione esterna e la promozione in modo da dare ad AIEA tutta la visibilità che necessità e merita essendo una realtà importante ed unica in Italia per quanto poco conosciuta.  Queste sono solo alcune delle cose importanti che penso siano da fare ed io come socio, che ha collaborato a creare questo sito proprio in una ottica di rinnovamento, le sento molto vicine ma sono sicuro che ce ne siano altrettante ed altrettanto utili ed rilevanti se non necessarie.

Per questo colgo l’occasione di chiedere ai voi, colleghi soci, di farvi avanti e commentare questo articolo con suggerimenti, critiche, proposte. Mi auguro inoltre che il consiglio e la presidenza trovino in esse stimoli e spunti per iniziare con lo spirito giusto la loro azione di rilancio di AIEA che è, ricordiamocelo, patrimonio di tutti noi.

Paolo Artuso

 

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